Identità e scelte della Conferenza nazionale di Programma.
Il documento impegnativo che la Conferenza nazionale di Programma (Ravenna, 27-28 ottobre 2021) ha approvato all’unanimità, rappresenta il punto di ripartenza per la nostra Associazione. Il testo, esito finale di un lungo, complesso e partecipato processo di ricerca e dibattito, rappresenta insieme l’identità culturale e politica di Proteo Fare Sapere e il programma che dovrà essere attuato.
L’identità che emerge dal documento pone al centro la persona e i diritti universali in cui deve sostanziarsi concretamente la dignità, l’autonomia, la libertà della persona stessa. Nessun messianismo o provvidenzialismo, nessuna mitologia, neppure quella della “modernità” o della globalizzazione che tante “vittime” ha mietuto anche tra le file della sinistra.
Il documento programmatico di Ravenna ci restituisce la politica e la vita come un’avventura in cui nulla è dato per scontato e in cui scommettiamo la nostra responsabilità, consapevoli del limite della condizione umana e insieme della necessità di non rassegnarci alle contraddizioni del mondo in cui viviamo.
La ricerca di un’idea, di un progetto di società e di scuola non è allora una fuga aristocratica in avanti ma è il quadro di valori forti che debbono sempre scuotere le persone dal rischio di passività, di adattamento acritico, di rinuncia.
Il documento ci consegna uno scenario del futuro a breve e medio termine, denso di imponenti processi di trasformazione di cui sarà decisivo il “segno”.
Le nostre proposte, per ripartire dal territorio e affrontare le difficoltà e gli squilibri che la scuola manifesta, vanno nella direzione di rendere le persone protagoniste, consapevoli e responsabili di questo processo già in atto.
La passività di fronte a questo scenario sarebbe un pericolo gravissimo per le nuove generazioni e la stessa democrazia, perché tutte le forme dispotiche del potere scommettono su quella che Primo Levi chiamava la “zona grigia”: quella dimensione dell’interesse particolare e individuale, quella chiusura egoistica, quella indifferenza a ciò che ci accade intorno, che può portare alle peggiori complicità con le forme più brutali del potere.
Le idee, il pensiero, il progetto, servono a metterci in guardia da questo rischio; servono a creare relazioni significative con gli altri, a motivare il nostro impegno. Il territorio ripartirà, come ci siamo detti, innanzitutto dalla carica partecipativa, culturale, politica delle persone. La comunità non è un organo giuridico ma un complesso di valori e comportamenti in movimento.
Senza idee in grado di coinvolgere le persone fino in fondo, la politica muore, diviene esercizio perdente e mediocre, taluni magari lo chiamano “realismo politico”, ma è solo debolezza di pensiero. E non a caso, in queste circostanze, il territorio abbandona la politica.
Ecco, la Conferenza nazionale di Ravenna e il documento che ne è scaturito, ci consegnano questa eredità: non rinunciare a pensare, a studiare, a ricercare, con modestia ma con determinazione, tutte le strade per la realizzazione della persona, misurandoci fino in fondo con i cambiamenti in atto, con le contraddizioni irrisolte e anche con i nostri limiti.
La conoscenza, il sapere, la scuola come istituzione primaria della democrazia e una solida e qualificata formazione di tutto il personale, sono il terreno sul quale Proteo Fare Sapere scommette e disegna la propria identità e le scelte concrete che praticheremo con tutta la nostra passione. Quella che insieme abbiamo respirato nella atmosfera indimenticabile di Ravenna.
Dario Missaglia
Presidente nazionale Proteo Fare Sapere
Pubblichiamo in allegato il documento programmatico proposto dall’Ufficio di presidenza nazionale e approvato all’unanimità dal Consiglio nazionale Proteo Fare Sapere.
Ravenna 27 ottobre 2021
Dario Missaglia
Presidente nazionale Proteo Fare Sapere
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